Intervista a Marco De Paolis, Tra giustizia e storia: la “riscoperta” delle stragi nazi-fasciste, le indagini e i processi
A partire dalla realtà di tanti crimini e dalla scoperta incredibile che non vi era stata nessuna risposta giudiziaria, è iniziato un percorso professionale e umano tutt'altro che semplice. Da un lato, c’era la consapevolezza della doverosità e dell’obbligo di procedere, perché la legge prevede l’obbligo dell’esercizio dell’azione penale, per il pubblico ministero. Dall’altro, c’era l’esperienza di quasi tutti gli altri uffici giudiziari dove non c’era stato nessun processo e nessuna indagine. Una situazione nella quale si è rivelata appieno l'importanza delle associazioni e dei comuni che sul territorio mantengono viva la memoria, veri e propri puntelli, sostegni morali e psicologici per le indagini, come nei casi di Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema.