
In apertura: campo trincerato di Monte Caprara, punto panoramico (Archivio Fotografico Ente Parchi Emilia Orientale).
Il Parco Storico di Monte Sole nasce nel 1989 sul territorio dei comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, nell’area meridionale dell’attuale città metropolitana di Bologna, su una superficie di oltre 6000 ettari comprendenti la gran parte dei luoghi colpiti dal noto eccidio di Monte Sole dell’autunno 19441. La legge regionale istitutiva dell’area protetta ne enuncia i principali compiti: conservare e diffondere la memoria dell’eccidio e dell’insorgenza partigiana, salvaguardare il patrimonio ambientale e culturale derivante dalle caratteristiche del territorio e dall’abbandono del dopoguerra e mantenere aperta la riflessione sulle vicende storiche che hanno visto protagonista questo angolo di Appennino2. Tali obiettivi sono poi divenuti propri dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale, che dal 2012 gestisce il parco di Monte Sole e altre aree protette del territorio bolognese3. L’eccidio ha cancellato la comunità che abitava Monte Sole, composta principalmente da famiglie dedite alla coltivazione di campi, più spesso a mezzadria, alla ceduazione dei boschi, al piccolo allevamento. Le centinaia di morti, i campi minati, le case e i campi distrutti, il bestiame ucciso hanno reso impossibile per le famiglie e i superstiti il ritorno alle attività precedenti alla guerra, sia per motivi materiali sia a causa della sofferenza psicologica derivante dai traumi subiti. Il secondo dopoguerra fu inoltre un periodo di diffuso inurbamento e abbandono delle aree montane e collinari per motivazioni socioeconomiche. Il territorio è rimasto sostanzialmente spopolato per decenni, sino agli anni Settanta, quando si sono succedute iniziative per la memoria organizzate dalle Istituzioni e dalle comunità e studi per la valorizzazione dell’area, sino all’istituzione del parco nel 1989. Sono state progressivamente individuate aree a vocazione didattica e turistica e presto le scolaresche, che per molti anni avevano visitato Marzabotto dedicandosi unicamente al Sacrario ai Caduti in paese, hanno iniziato a visitare con regolarità l’altopiano di Monte Sole. Nel 1995 è nato il Centro Visite Il Poggiolo, nel cuore del parco e a poca distanza dai ruderi dell’edificio nell’omonima località e dai resti di alcuni dei borghi sconvolti dalla strage. Allestito per l’accoglienza di singoli e gruppi, è tutt’ora il punto di partenza delle visite guidate e sede di numerose manifestazioni culturali ed eventi4.
Nel 1995 fu anche avviato dal Provveditorato agli Studi di Bologna5 il progetto “Aula Didattica” che prevedeva l’assegnazione di un docente dedicato all’attività di accoglienza e visita, in accordo con l’Ente Parco. Esso è continuato con ottimi risultati e diversa intensità sino al 2010, quando la gestione del servizio visite è passata interamente agli uffici del parco. Ogni anno migliaia di studenti e insegnanti percorrono i sentieri del parco in visita guidata, ad essi si affiancano altri numerosi gruppi non scolastici e un numero imprecisato di escursionisti, comitive e famiglie che attraversano l’area protetta e sostano al Centro Visite.
Fig. 1. 25 aprile a San Martino, 2013. Installazione del Laboratorio delle Meraviglie di Marzabotto.
Le fotografie 1, 2 e 3 sono di Sergio Rami – Archivio Fotografico Ente Parchi Emilia Orientale.
Fig. 2. Visitatori lungo il percorso del Memoriale.
L’attività inizia più spesso al Centro Visite il Poggiolo, dove gli ampi spazi aperti permettono l’accoglienza e una prima introduzione all’area. Vengono condotte visite riguardanti le due anime del parco, quella storica e quella ambientale. L’eccidio, le vicende della brigata partigiana Stella Rossa e della Seconda guerra mondiale sul territorio rappresentano da sempre i temi che la maggioranza dei visitatori desidera approfondire, riconoscendo il parco prima di tutto come luogo di memoria e confermando le motivazioni per l’istituzione dell’area protetta, la valorizzazione di luoghi e attività portata avanti negli anni e il significato educativo e formativo dell’esperienza a Monte Sole. I luoghi visitati sono principalmente quelli lungo il percorso identificato come Memoriale, facilmente raggiungibili dal Centro Visite e nei quali sono agevolmente individuabili luoghi per la sosta. Qui sono i ruderi degli edifici nei quali si svolgeva la vita a Monte Sole prima della strage: un borgo con case, ricoveri per animali, il fienile, l’osteria, le case e le cantine, le chiese, il cimitero. Sono gli spazi della famiglia, dell’aggregazione, della vita religiosa. Si intuisce la vita della comunità tra i resti degli edifici, delle aie, tra gli alberi e i campi, circondati dalle cime che ebbero un ruolo rilevante nelle vicende della guerra. Si percorrono le strade e i sentieri degli abitanti di un tempo, dei partigiani, dei soldati. Su questi luoghi i visitatori incontrano diversi e stratificati segni memoriali: lapidi, cippi, pannelli informativi, talvolta le tracce del passaggio e delle riflessioni di altri: un biglietto, un’installazione.
Fig. 3. Messaggi dei giovani visitatori tra la Scuola di Pace e S. Martino.
La narrazione avviene immersi nel territorio che porta i segni della propria ricchezza e complessità: si leggono targhe, cippi e lapidi, espressione della memoria pubblica e familiare, come a Caprara di Sopra o a S. Martino. Emerge la memoria della Chiesa, con crocifissi e richiami ad una religiosità che era elemento portante della comunità6.
Alcuni luoghi del Memoriale sono stati oggetto di specifici progetti di restauro conservativo che, oltre ad operare per la preservazione, hanno permesso di riportare alla luce porzioni degli edifici non più visibili, di intuire con maggiore facilità gli spazi ed evocare la vita della comunità precedente alla strage, il ruolo del conflitto e degli eventi del dopoguerra nella determinazione del paesaggio attuale. Il tema dell’eccidio di Monte Sole procede insieme alla storia della brigata partigiana Stella Rossa, che qui condusse la Resistenza. Ai racconti e alle biografie, al cammino sui luoghi nei quali essa operò si affianca la possibilità di raggiungere la cima di Monte Sole dove negli anni Cinquanta i partigiani superstiti dedicarono un cippo alla brigata7. Gli eventi della Seconda guerra mondiale sono naturalmente portatori di numerosi temi e storie. Uno dei temi di interesse è quello della Linea Gotica, poiché i tedeschi dopo la strage costruirono un tratto di questo sistema difensivo su una delle principali cime dell’attuale parco, Monte Caprara. Sui suoi declivi le trincee e i camminamenti sono stati recuperati e resi maggiormente leggibili da pannelli a contenuto storico. Questo percorso permette uno sguardo sulla storia degli eserciti, dello stallo del fronte, dei soldati, della battaglia nei giorni della Liberazione.
Un percorso di 12 tappe attraversa il parco dedicando ogni sosta, individuata in un luogo significativo per la storia di Monte Sole, ad uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Questo tema si presta ad un’incredibile quantità di legami con la strage, la guerra, il dopoguerra e l’attualità. È possibile leggere una storia al femminile di Monte Sole, ritrovando lo sguardo delle donne che furono parte fondante della comunità durante la guerra, con gli uomini al fronte o in prigionia, quando esse affiancarono al tradizionale ruolo nella vita domestica e nella comunità agricola anche quello di sostegni della famiglia e delle sue più fragili componenti. Spesso la durezza dei racconti di guerra è percepita in contrasto con la pace che molti luoghi emanano e con la natura circostante, ma il forte legame tra storia e ambiente è una delle principali peculiarità del Parco Storico di Monte Sole. È questa una delle aree protette a maggiore biodiversità vegetale di tutto il territorio dell’Emilia-Romagna; tale biodiversità è certamente derivante delle vicende storiche, avendo le distruzioni della guerra avuto un impatto violento e determinante sulla relazione tra uomo e ambiente. L’abbandono prolungato del territorio ha comportato una rinaturalizzazione dei luoghi e una progressiva mutazione del paesaggio, con l’incremento delle boscaglie e dei cespuglieti, la chiusura dei campi coltivati e dei pascoli e lo sviluppo di un ambiente ricco di biodiversità animale e vegetale. Ciò è stato favorito anche da fattori geografici e dalle caratteristiche degli interventi antropici del periodo prebellico, che hanno contribuito a diversificare l’ambiente e creare nuovi habitat. Questi aspetti sono trattati nelle visite a tema storico-naturalistico, nelle quali vengono messi in evidenza i legami tra uomo e ambiente, leggendone i segni visibili, come la presenza di specie legate alla vita contadina in prossimità dei ruderi, tracce di questo passato legame. Illustrare e far scoprire anche le caratteristiche di flora, fauna, geologia con cui le comunità umane si sono rapportate e tra le quali hanno vissuto è un ulteriore modo per narrare Monte Sole e attiva l’attenzione verso l’ecologia e la sostenibilità: conoscere e approfondire sono certamente passaggi del prendersi cura.
Fig. 4. Le fotografie 4, 5 e 6 provengono dall’Archivio Fotografico Ente Parchi Emilia Orientale.
Se il tema ambientale è più spesso affrontato insieme a quello storico, per rendere un quadro articolato e particolarmente caratterizzante l’area protetta, le visite a tema unicamente naturalistico sono proposte particolarmente alle scuole degli ordini dalla materna e alla quarta classe primaria, oppure come completamento di un’esperienza di più giorni. Percorsi naturalistici sono inoltre parte delle attività di educazione ambientale, che affrontano temi come tutela, biodiversità ecologia e altri aspetti dell’educazione alla sostenibilità.
All’inizio della visita la traccia dell’incontro è concordata con gli insegnanti referenti e, se non può prescindere dalla narrazione della strage e delle vicende belliche sul territorio può orientarsi verso diversi approfondimenti come quelli sopra accennati. Ciò accade anche spontaneamente: camminare sui luoghi, tra gli elementi della natura e le testimonianze in pietra della comunità stimola riflessioni e curiosità nel gruppo, che la guida ascolta, segue e conduce, in un’attenta relazione di scambio. Molte sono le modalità di relazionarsi con gli eventi, di interiorizzare, di percorrere il cammino. I visitatori fanno esperienza dei luoghi scegliendo autonomamente su cosa soffermarsi o aiutati dalla guida ad individuare un particolare o un aspetto del racconto. I ruderi delle case e delle chiese sono insieme teatro e soggetto del racconto. Ciascun luogo è protagonista di una biografia, di un episodio, spesso di un’immagine che vengono utilizzate dalle guide per arricchire l’esperienza, stimolare l’attenzione, presentarne la complessità. Le visite sono condotte da guide volontarie e da professionisti, sotto il coordinamento dell’Ente. Nelle scuole della città metropolitana di Bologna le guide possono incontrare i ragazzi anche in classe, sia in preparazione alla visita sia nell’impossibilità per la scuola di effettuare l’uscita. Come molte realtà anche il parco ha svolto durante la pandemia incontri a distanza, ancora possibili come momento preparatorio o introduttivo ma realisticamente in via di esaurimento. Il gruppo dei volontari è costituito da una decina di persone, tra i quali diversi insegnanti in pensione, comunque figure legate al territorio per legami personali o professionali. Rappresentano una peculiarità del servizio, che sostengono da ormai 20 anni con passione, competenza e rispetto, consapevoli del valore educativo dell’attività che conducono. Nel passato hanno fatto parte del gruppo volontari anche persone che hanno vissuto da protagonisti le vicende di Monte Sole. Ricordiamo con affetto Francesco Pirini, testimone dell’eccidio nella località di Cerpiano recentemente scomparso, infaticabile nel portare la propria esperienza di vita a migliaia di persone, soprattutto ragazzi, mettendo in evidenza l’impatto della guerra sulla sua famiglia e il proprio personale percorso di elaborazione e perdono. Inoltre diversi partigiani, soprattutto della brigata Stella Rossa o di altre del bolognese, hanno condotto gruppi e arricchito l’esperienza a Monte Sole e il servizio offerto con la propria generosa e indimenticata disponibilità.
Se lo scorrere del tempo rende ora impossibili queste presenze, il gruppo è rimasto ricco di sensibilità e intelligenze che permettono un’esperienza profonda e formativa. Molte sono le proposte nate nel gruppo che l’Ente ha implementato. Tra queste gli incontri in classe, dei quali si è detto sopra, la realizzazione di brevi percorsi di approfondimento e formazione e la realizzazione di numerose biografie di vittime, superstiti e altre figure di interesse per la storia di Monte Sole, svolte attraverso testi, ricerche d’archivio e interviste, utilizzate durante le visite8. Alcune guide professioniste affiancano i volontari e supportano l’attività mettendo a disposizione competenze anche in campo ambientale, permettendo di realizzare i percorsi storico naturalistici che rafforzano il valore di Monte Sole anche come luogo per esplorazioni e riflessioni in tema ambientale e paesaggistico. Ad oggi anche queste figure hanno apportato entusiasmo e solide capacità, cogliendo completamente il senso dell’operare a Monte Sole.
Fig. 5. Scolaresca a S. Martino.
La narrazione durante le visite è sempre volta a mettere in evidenza la complessità del racconto e degli eventi, cercando di renderli comprensibili pur evitando la banalizzazione. Vengono fatte emergere sia le biografie individuali, sia il contesto più ampio nel quale le vicende si svolgono. I visitatori sono invitati alla curiosità, al dubbio, alla riflessione, alla cura nell’atteggiamento verso storie ed eventi. La guida accoglie, risponde quando possibile, propone chiavi di lettura per approfondire l’analisi una volta rientrati dalla visita, soprattutto agli studenti e insegnanti per i quali Monte Sole rappresenta la tappa di un più ampio percorso educativo. Ugualmente lascia lo spazio per l’approccio individuale, la riflessione interiore, l’elaborazione personale di quanto vissuto insieme. Sia in fase di coordinamento sia nello svolgimento della visita è prestata attenzione alle peculiarità dei gruppi in relazione alla composizione, al percorso educativo già seguito, alle diverse sensibilità presenti9. Stare nella storia, stare sui luoghi, muove emozioni, consolida conoscenze, spinge a riflettere. L’esperienza a Monte Sole invita all’attenzione: alle parole, agli altri, all’ambiente e alle proprie reazioni. Può insegnare ad operare l’attenzione e la cura nel quotidiano agire verso se stessi e la società. Vengono utilizzati materiali di supporto con estratti di brani, testimonianze, riproduzioni di immagini, realizzati a partire da quanto conservato presso il Centro di Documentazione10 di Marzabotto, che negli anni ha fornito anche documenti per l’approfondimento e la formazione delle guide. Attraverso il materiale la guida arricchisce il racconto, facilita il contatto con il contesto, agevola la percezione del luogo. Deve fare questo spesso adattandosi a tempi compressi, improvvisi rallentamenti, ritardi, sovrapposizioni di presenze che vengono gestite nel rispetto della qualità dell’attività e dell’esperienza sui luoghi. Altre criticità sono talvolta rappresentate dalla viabilità e dalle condizioni metereologiche. I visitatori sono gruppi scolastici, dalla scuola materna all’università, particolarmente del quinto anno della primaria, del terzo anno della secondaria di primo grado e del quinto anno della secondaria di secondo grado, in stretta relazione ai programmi ministeriali per le materie di storia, ma anche in ambito di più ampi percorsi di educazione alla cittadinanza o di approfondimento di altre discipline. Tra i gruppi non scolastici sono famiglie e gruppi informali con figli in età scolare o associazioni come Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi), Associazione Nazionale Combattenti e Reduci (Ancr) o altre associazioni culturali, tutte con attenzione ai temi storici e civici. I riscontri durante e dopo le visite sono un prezioso arricchimento per conoscere modi diversi di affrontare il racconto del territorio o dell’oggetto memoriale, di leggere una testimonianza o percepire un luogo11.
Fig. 6. Scolaresca lungo il Memoriale e il sentiero della Costituzione.
Le molte storie di Monte Sole invitano dunque ad una molteplicità di sguardi e riflessioni su diversi aspetti culturali, storici, ambientali, artistici, sociali. Il Piano territoriale del parco12, uno dei primi e principali documenti di riferimento per la gestione dell’area, esplicita alcuni temi di interesse, in aggiunta a quelli ambientale e storico legati alla strage e alla Resistenza, individuando per ciascuno un itinerario talvolta intersecato o sovrapposto agli altri. Lambisce i confini del parco, nel comune di Marzabotto, l’area nella quale si sviluppò uno dei maggiori insediamenti etruschi d’Italia, la città di Kainua sul pianoro di Misano; ad essa fu dedicato già dagli anni Trenta un pregevole museo circondato da un’area archeologica estremamente significativa. Anche la storia medievale attraversa l’area del parco con i cammini dei pellegrini diretti alle principali mete della devozione religiosa come Roma o Santiago di Compostela e le testimonianze di arte romanica, le pievi, gli oratori, i borghi. L’arte contemporanea è richiamata invece dai paesaggi del noto pittore bolognese Giorgio Morandi, il cui cognome arricchisce la denominazione del comune di Grizzana dove egli soggiornò a lungo, nella giovinezza, nello sfollamento della Seconda Guerra Mondiale e nel dopoguerra. Si possono ancora ritrovare le colline, gli alberi e gli edifici che egli dipinse, oltre ai Fienili in località Campiaro, protagonisti di tante opere, alla casa nella quale l’artista soggiornò molte estati e a quella che fece costruire nel dopoguerra, oggi Casa Museo. Sono proposte visite che partono dall’arte di Morandi per conoscerne i luoghi e le storie.
La visita al parco è spesso affiancata da quella a Marzabotto. In paese si trovano il Sacrario ai Caduti13, monumento posto al centro del paese nella cripta della chiesa, di forte impatto con le lapidi che ripetono i cognomi delle famiglie, ricordano l’età dei caduti e richiamano molte località del parco, e il Centro di Interpretazione, una possibilità per i visitatori di preparare la visita o approfondirla attraverso pannelli a fumetti, filmati d’epoca, fotografie, o la voce dei protagonisti degli eventi14. I punti di interesse ai margini del parco si sono recentemente arricchiti con la nascita dello Spazio Stella Rossa15 nella cittadina di Vado, in comune di Monzuno, nel quale si trovano un’esposizione di pannelli mobili e una biblioteca tematica. L’esperienza a Monte Sole è poi collegabile con le tematiche storiche e ambientali delle altre aree protette dell’Ente Parchi.
Note
1 Dal 29 settembre al 5 ottobre 1944 i nazisti uccisero 770 persone, soprattutto civili e in maggioranza anziani, donne e bambini, in 115 diverse località: borghi, casolari, rifugi, chiese e cimiteri, tra i campi e lungo i sentieri sull’altopiano di Monte Sole. Tali uccisioni avvennero nell’ambito di un’operazione presentata come azione di rastrellamento contro la locale brigata partigiana Stella Rossa, ma volta in realtà a controllare un’area strategica dal punto di vista militare e a spezzare qualsiasi rapporto tra la popolazione e la Resistenza. Nell’ambito della stessa politica del terrore e di guerra ai civili vennero uccise dai nazisti e dai fascisti numerose altre persone prima e dopo quel periodo, sino alla fine del conflitto, così da portare la cifra delle vittime a 955. Centinaia di persone morirono inoltre per malattie legate allo stato di guerra, per lo scoppio di mine, per i bombardamenti, al fronte.
2 Finalità del parco sono: a) restaurare e conservare il patrimonio storico della zona soggetta a tutela nonché realizzare gli interventi necessari a tutelare, mantenere e valorizzare l’ambiente naturale; b) ricostruire, conservare e diffondere la memoria degli episodi dell’insorgenza partigiana e in particolare della brigata “Stella rossa”, per la liberazione d’Italia, unitamente a quella degli eventi accaduti nell’autunno 1944 a Monte Sole e nel circostante territorio tra Reno e Setta che videro lo scatenarsi della barbarie nazifascista contro inermi popolazioni, l’eccidio spietato di uomini, donne, vecchi e bambini, nel quale si attuò il sacrificio di intere comunità; c) mantenere aperta la riflessione su quei fatti, partendo dalle motivazioni della medaglia d’oro al valor militare assegnata alla città di Marzabotto e approfondire la conoscenza storica e scientifica delle condizioni materiali, sociali e culturali che favorirono la nascita del fenomeno fascista in Italia e del fenomeno nazista in Germania con la conseguente costruzione della sua macchina di morte. In particolare vanno promossi studi, ricerche, incontri che, approfondendo la conoscenza dei fatti e delle loro cause più influenti e meno evidenti, aiutino a vigilare, con coscienza lucida e attenta, sugli avvenimenti del mondo attuale per opporsi ad ogni pur pallido indizio di rinascita di un “sistema di morte e di sterminio” finché vi sia tempo, e in questo modo offrire alle giovani generazioni una vera e propria “scuola di pace” che sappia indicare le vie nuove per la concordia e lo sviluppo dei popoli, sulla base delle esperienze del passato nonché sui valori di libertà, solidarietà umana, giustizia sociale e dignità della persona, che furono tanto vivi nella popolazione locale che animò la Resistenza, che sono sanciti nella Costituzione della Repubblica Italiana e che devono essere instancabilmente affermati; d) sostenere tutte quelle attività sociali, economiche e produttive che – compatibilmente con la salvaguardia dell’ambiente naturale – possono contribuire a riportare la vita tramite la pacifica attività umana, laddove si volle seminare morte e distruzione sotto l’impulso dell’ambiente ideologia del Terzo Reich. […] (Regione Emilia-Romagna, Legge 27 maggio 1989, n. 19, “Istituzione del Parco Storico di Monte Sole”, art. 1 “Istituzione del parco regionale e finalità”).
3 Con la Legge n. 24 del 23/12/2011 “Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei Siti della Rete Natura 2000 e istituzione del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano”, la Regione Emilia-Romagna ha avviato una gestione delle proprie aree protette basata su cinque macroaree con esigenze di tutela e caratteristiche omogenee, per ciascuna delle quali è stato istituito un Ente di gestione; tra queste la Macroarea per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Orientale, nella quale rientrano, oltre al Parco Storico di Monte Sole, i Parchi dell’Abbazia di Monteveglio, del Corno alle Scale, dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, dei Laghi di Suviana e Brasimone e la Riserva del Contrafforte Pliocenico.
4 Un’elevata partecipazione si registra ogni anno in occasione della celebrazione dell’Anniversario della Liberazione, quando alle orazioni ufficiali tenute nella vicina località di S. Martino si affiancano concerti ed esibizioni sul palco antistante il Centro Visite. Negli anni il Poggiolo ha ospitato convegni, concerti, presentazioni di libri, installazioni e numerosi altri eventi legati all’impegno civico. Presso l’edificio e nelle immediate vicinanze sono stati progressivamente installati pannelli informativi e introduttivi alla storia e ai percorsi presenti nel parco, uno dei quali in braille. L’edificio ospita tra l’altro un’aula didattica attrezzata per accoglienza e proiezioni; è in distribuzione materiale informativo e illustrativo.
5 Ora Ufficio Scolastico Regionale-Ambito Territoriale Bologna.
6 In due delle località più visitate, San Martino e Casaglia, si trovano le tombe di don Luciano Gherardi, religioso bolognese e studioso della storia di Monte Sole, e del più noto don Giuseppe Dossetti, membro dell’assemblea costituente, sacerdote e fondatore della comunità che da decenni abita il parco con una presenza di preghiera e riflessione.
7 Da qualche anno inoltre camminando lungo il memoriale si incontrano i murales voluti da alcuni residenti, uno dei quali rappresentante la Stella Rossa: un esempio di coinvolgimento e partecipazione.
8 Le biografie e altro materiale di approfondimento sono pubblicate sul sito dell’Ente, www.enteparchi.bo.it.
9 Sono state realizzate visite all’interno di percorsi per il recupero dalla tossicodipendenza o per giovani adulti migranti; un’esperienza ha coinvolto un gruppo di visitatori non vedenti. I visitatori con disabilità motorie sono da sempre incoraggiati a partecipare. Per tutti i ritmi, i tempi dei percorsi, il linguaggio sono adattabili alle necessità manifestate o percepite. Dall’anno 2022 una nuova attenzione è rivolta alla presenza di studenti provenienti da zone di conflitto, in particolari giovanissimi ucraini.
10 Creato dal Comitato Regionale per le Onoranze ai caduti di Marzabotto per raccogliere quanto prodotto intorno al tema Monte Sole: filmati, immagini, mappe, documenti, poster, testi. Il Parco Storico di Monte Sole ne ha curato la fruizione e l’arricchimento dal 1995 sino al 2019, quando la gestione è tornata al Comitato che ne ha implementato un importante progetto di riorganizzazione. Nel corso degli anni l’archivio ha ospitato esperienze di laboratori per studenti in italiano e inglese (anche in dialetto bolognese!), dietro sollecitazione degli insegnanti, utilizzando la ricca documentazione presente tra diari, immagini, articoli di giornale e varie pubblicazioni.
11 Sono previsti e somministrati questionari di valutazione, benché si lasci comunque spazio e tempo per il confronto diretto e per accogliere anche sui luoghi i commenti e le reazioni dei presenti. Gli elaborati realizzati, particolarmente dagli studenti, a seguito della visita al parco sono conservati presso gli uffici dell’Ente e nella sezione Ente Parchi Emila Orientale del Centro di Documentazione di Marzabotto.
12 Piano territoriale del Parco storico di Monte Sole, Elaborati di progetto nn. 1 “Relazione illustrativa” e 2 “Norme di attuazione”.
13 Inaugurato nel 1961 nel centro del paese nella cripta della chiesa di Marzabotto. Accoglie le spoglie di circa 800 caduti dell’eccidio e di caduti militari della Prima e Seconda guerra mondiale. Vi si trovano lapidi commemorative di altre stragi di civili.
14 Dai filmati “Quello che abbiam passato: memorie di Monte Sole”, Fondazione Scuola di Pace, 2007; “I testimoni di Monte Sole”, Consorzio di Gestione del Parco Storico di Monte Sole, 2004. Il patrimonio del Centro di Documentazione è stato fondamentale per fornire immagini e documenti per l’allestimento del Centro di Interpretazione, nato nel 2021 per volere del Comune di Marzabotto con il sostegno del Comitato Onoranze ai caduti di Marzabotto e la collaborazione delle istituzioni legate alla memoria di Monte Sole, tra le quali l’Ente Parchi Emilia Orientale, la Scuola di Pace, l’ANPI di Marzabotto.
15 Inaugurato nell’aprile 2023.