Date e documenti, cioè cronologia e fonti, due degli strumenti dello storico, ma spesso due “misteri” per i ragazzi che frequentano la scuola; infatti l’immediatezza, il vivere ora, che caratterizzano l’adolescenza, non facilitano l’insegnamento della Storia, reso ancora più difficile dall’ingombrante presenza dell’istantaneità dei cellulari, che fanno scomparire la prospettiva del tempo.
Ambizione del Laboratorio di Storia dell’ISIS Stringher di Udine1 e del progetto “100 anni dopo …” è quella di avvicinare gli allievi alla Storia, attraverso il racconto delle storie di persone che hanno vissuto la tragica esperienza della Grande Guerra. Riuscire a far in modo che gli studenti colleghino le vite di queste persone con la Storia rappresenta un momento fondamentale, perché attraverso questo lavoro possono rendersi conto di come i fatti procedano e si susseguano, di come vadano a incidere nella vita quotidiana di chiunque. Attraverso i percorsi proposti lo studente può e dovrebbe affondare le mani nel passato per arrivare a scoprire i legami che noi tutti abbiamo con chi ci ha preceduto.
Come docenti del Laboratorio di Storia abbiamo sviluppato il progetto quinquennale a iniziare dal 2014. Ci siamo soffermati su aspetti della Grande Guerra che non sempre sono approfonditi nei libri di testo: alimentazione, logistica, donne, profuganza e i costi della guerra. Questi temi sono stati scelti tenendo conto degli indirizzi di studio presenti nell’Istituto e della composizione per genere degli allievi. L’alimentazione si collega al settore Ristorazione, la logistica a quello Commerciale, così la storia di genere è stata stimolata dalla forte presenza di donne, soprattutto nel settore Turistico. Il tema della profuganza colpì in maniera particolare il Friuli, ma può riguardare da vicino anche l’esperienza di una parte degli allievi stranieri che frequentano il nostro Istituto; infine, una riflessione sui costi della guerra ha voluto spingere a interrogarsi su chi possa essere considerato vincitore o vinto in una catastrofe che colpì pesantemente anche i civili.
Questo progetto è stato stimolato dalle celebrazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, ma è stato pensato per essere utilizzato, modificato, integrato negli anni a seguire. Operando in un Istituto Tecnico e Professionale, si è privilegiata la possibilità di simulare attività pratiche e professionalizzanti. L’impostazione organizzativa è affidata al tutor (o al gruppo di lavoro) che assegna i compiti agli allievi, i quali sono tenuti a svilupparli secondo tempi prestabiliti per raggiungere il risultato prefissato. Secondo le competenze e capacità, gli studenti sono stimolati a produrre con modalità e sensibilità proprie i compiti assegnati. Nel caso in cui siano emerse autonome iniziative o capacità progettuali e organizzative da parte degli studenti ciò è stato valorizzato favorendo l’autonomia.
Data la nostra posizione geo-storica, altro scopo del progetto è stato quello di confrontare la realtà dell’Italia con quelle di Slovenia e Austria, i cui popoli sono stati coinvolti direttamente nel conflitto e che confinano con la regione Friuli Venezia Giulia. Queste tre aree sono state sempre reciprocamente permeabili. I contatti e le contaminazioni culturali sono un loro segno distintivo. Non abbiamo escluso la possibilità di ampliare ulteriormente il confronto con le realtà di provenienza dei tanti allievi stranieri che frequentano l’Istituto, così abbiamo avuto la collaborazione di studenti albanesi, serbi, rumeni, polacchi, thailandesi, cinesi, marocchini, ghanesi, ecc.
Tutti i lavori sono partiti da una riflessione e un confronto sui temi da affrontare da parte del gruppo di docenti coinvolti, ogni argomento è stato discusso ed è stato pianificato il percorso. Quindi è iniziata la raccolta di materiale iconografico e soprattutto fotografico proveniente dal maggior numero di fonti2. Abbiamo svolto un approfondimento bibliografico per reperire le pubblicazioni più recenti. Ciò ha permesso di organizzare una divisione per sottoargomenti specifici e coerenti con l’impianto. L’apparato fotografico è stato finalizzato alla realizzazione di un’esposizione (dai dieci ai quattordici pannelli in forex 70×100 cm) allestita nell’ampio atrio dell’Istituto così che gli studenti, soprattutto delle classi quinte, potessero vederla da soli (nel momento dell’entrata a scuola, durante la ricreazione, all’uscita) e poi con visite guidate dagli organizzatori o da studenti del settore Turistico. L’esposizione è stata arricchita per le prime due occasioni da oggetti prestati da collezionisti o da associazioni, per le seguenti da opere figurative del maestro Michele Ugo Galliussi3.
È stato pubblicato il catalogo cartaceo bilingue (italiano-inglese) per ogni singola esposizione. Tutte le esposizioni erano visitabili da pubblico esterno e tutte sono state richieste per allestimenti in diverse città da scuole, associazioni, amministrazioni pubbliche.
Nel corso degli anni le classi quinte coinvolte sono partite dal programma curricolare su cui si sono inseriti due interventi-conferenza uno sulla vita di trincea, il secondo mirato al tema affrontato. Tra novembre e febbraio le classi hanno compiuto una visita guidata al Parco Tematico della Grande Guerra di Monfalcone (Go) scelto per le sue caratteristiche storiche e paesaggistiche. L’uscita ha permesso agli studenti di comprendere meglio quanto appreso. Inoltre gruppi di studenti hanno realizzato degli elaborati di varia natura sull’esperienza (articoli di giornale, power point, foto blog, brevi documentari, poesie e riflessioni).
2014 “Eppur si mangia… Alimentazione, conservazione e cottura del cibo, distribuzione del rancio nella Prima Guerra Mondiale”
Il primo passo del progetto è stato rivolto al numeroso settore Ristorazione che prevede lo studio di Alimentazione e quello di Cucina e, perciò, è sembrato ovvio cogliere l’occasione di concretizzare lo studio delle due discipline coniugandolo con la Storia. Il tema dell’alimentazione è stato scelto perché uno dei problemi posti dalla guerra di massa fu di sfamare eserciti composti di centinaia di migliaia fino a milioni di soldati.
Il percorso espositivo è stato suddiviso in quattro sezioni (“Alimentazione e industria”, “La dotazione di reparto”, “La dotazione individuale”, “Il cibo dei prigionieri”) con un apparato fotografico e documentario che ha permesso di confrontare la realtà dell’esercito italiano con quello austro-ungarico. Una seconda parte dell’esposizione si è concretizzata grazie alla collaborazione con un collezionista-raccoglitore (Luca Azzini) che ha messo a disposizione un rilevante numero di oggetti e reperti rari in buono stato di conservazione. Con questi oggetti è stata allestita una mostra, così gli studenti hanno visto e toccato gli strumenti, gli utensili e le dotazioni. Nel periodo dell’esposizione alcuni allievi “recuperanti” (cioè, studenti che si dedicano, nel tempo libero, alla ricerca e alla raccolta dei residuati bellici) si sono proposti di aggiungere materiali da loro raccolti. Una situazione che si è ripetuta in altre occasioni, quando allievi che facevano parte di gruppi di figuranti hanno presentato la loro esperienza.
Per una quinta, si è inserito il percorso didattico “Il rancio durante la guerra” coordinato dai docenti Michele Di Nardo e Laura Fidenzio, la cui V C Ristorazione ha raccolto informazioni sul rancio distribuito ai soldati italiani durante il conflitto, le tabelle alimentari e il valore nutritivo dei cibi forniti. Il materiale è stato confrontato con le conoscenze disciplinari di Alimentazione e dei laboratori di Cucina. La stessa classe ha operato una comparazione con l’evoluzione del rancio nella Seconda Guerra Mondiale e con le modalità attuali di cottura e conservazione del cibo; ha lavorato, inoltre, alla realizzazione della “razione K”, prototipo della razione di emergenza degli attuali eserciti. La conclusione del loro percorso è stata un power point che ha vinto il concorso “Play Energy 2015” indetto da Enel Energy.
All’interno della proposta didattica si sono inserite numerose attività che hanno coinvolto studenti di diverse classi. Allievi del settore Tecnico del Turismo hanno condotto una visita guidata per classi di terza media, provando così la realtà della guida turistica coinvolgendo i loro colleghi più giovani. In quest’occasione, oltre alla preventiva visita guidata che ho condotto come curatore dell’esposizione, con gli allievi ho impostato un lavoro di analisi sulla stessa e sui modi di poterla presentare a ragazzi di 13-14 anni. È così nata l’idea di far toccare alcuni oggetti come la gavetta o lo scalda rancio, ma anche di portare fisicamente la razione, portando la pasta, il formaggio, il pane e così via. Al posto della galletta, gli studenti hanno pensato di far realizzare dai colleghi del settore dolciario biscotti che alla fine sono stati offerti ai giovani visitatori.
L’esperienza della visita guidata si è allargata a classi del settore alberghiero che hanno espressamente richiesto di visitare l’esposizione con la guida. Partendo dalla realtà multietnica dell’Impero Austro-Ungarico e del Friuli Venezia Giulia, gli studenti della III A Tecnico del Turismo hanno fatto ricerche sui piatti locali delle etnie dell’Impero asburgico, sfruttando anche la presenza di allievi polacchi, croati, serbi e romeni presenti in classe. Hanno unito immagini e testi in un power point. Nella stessa occasione i loro colleghi della V A TT hanno realizzato un breve documentario con le immagini della mostra inserendo commento e sottofondo musicale. I lavori sono entrati a far parte di “Vivaio scuole”, l’area fisica e virtuale di Expo 2015. Gli allievi della terza hanno anche presentato il loro lavoro dal titolo “I piatti dell’Impero” in occasione dell’evento milanese nello spazio dedicato alla scuola.
2015 “Migliaia di tonnellate… Aspetti della logistica nella Prima Guerra Mondiale”
La logistica raggruppa tutta quella serie di attività e servizi che sono indispensabili per tenere in efficienza un esercito. I due aspetti fondamentali sono i rifornimenti e i trasporti. Durante la guerra la logistica diventò un elemento fondamentale per poter programmare le operazioni belliche e per rifornire i soldati del fronte. Il reperimento di materia prima, semi-lavorati, prodotti finiti attivò una catena che dai porti proseguiva verso le zone industriali, da qui ai magazzini e quindi alla prima linea. I mezzi usati per trasportare questa quantità ingente di materiali furono i treni, i camion, i carri fino alle teleferiche, alle slitte, ai muli, alla forza umana.
Gli argomenti di questa esposizione si sono articolati seguendo il percorso che le materie prime e merci hanno seguito dal loro arrivo in Italia fino alla linea del fronte: “Il porto”, “La stazione”, “La Litoranea Veneta”, “La fabbrica”, “Il magazzino”, “I treni”, “I mezzi di trasporto”, “Verso la linea del fronte”. Il tema è sembrato adatto al Commerciale. Abbiamo mantenuto l’attività di visita guidata condotta da studenti del Tecnico del Turismo, che si è ridotta all’accompagnamento di classi interne con modalità meno esperienziali.
Un modulo più specifico è stato realizzato all’interno di una classe seconda che ha creato un ipertesto coinvolgendo Informatica (prof.ssa Katya Moret), Storia (prof.ssa Maria Rigutto) e Inglese (prof.ssa Amelia Somma). Gli studenti hanno seguito le conferenze e gli incontri introduttivi, hanno avuto un incontro specifico con il curatore durante il quale hanno approfondito le conoscenze e hanno rivolto domande, richiesto chiarimenti, proposto ipotesi di percorsi, quindi hanno ricevuto il materiale su cui hanno realizzato l’ipertesto bilingue italiano-inglese. Sono stati divisi in piccoli gruppi che hanno sviluppato una parte sia tecnica sia argomentativa. Sebbene la geografia non sia materia curricolare, gli studenti hanno dovuto applicare all’ipertesto conoscenze del territorio italiano dato che la cartina dell’Italia funge da base per i link del percorso seguito dalle merci.
2016 “Storie di donne… Aspetti della condizione femminile nella Prima Guerra Mondiale”
È il terzo percorso declinato in undici capitoli: “Vicino al fronte”, “La costruzione delle trincee”, “Sante scugne/Per necessità”, “Donne di ieri”, “Assistere i feriti”, “Noblesse oblige”, “Il lavoro: contadine e operaie”, “Fotografie dei mestieri di guerra”, “La casa”, “I luoghi d’incontro”, “La fontana”, “L’uso della donna o la donna usata: la propaganda”, “Storie di donne raccontate da donne”4.
Il percorso espositivo è servito a focalizzare il coinvolgimento della donna nel conflitto. Uno degli obiettivi che ci siamo posti in questa occasione è stato di far ragionare sui cambiamenti sociali e culturali della donna nel e a causa del conflitto. In questa prospettiva è risultata importante la partecipazione diretta di diverse studentesse che hanno letto e poi sintetizzato epistolari e alcuni diari scritti da donne, realizzando il materiale per il pannello “Storie di donne raccontare da donne”. Ne è emerso uno spaccato di vita vissuta dalle donne di allora rivisitato con gli occhi di donne di oggi.
Un approfondimento sulle Portatrici carniche5 è stato realizzato dalle IV F, V A e B Enogastronomia. Le docenti di Italiano e Storia, Paola Carboni e Laura Fidenzio, hanno impegnato gli studenti in una ricerca su queste donne della nostra regione. Hanno invitato una responsabile del Museo di Timau (UD) dedicato alle portatrici a tenere un incontro, infine hanno intervistato via skype lo scrittore Claudio Calandra autore di Bucce d’arancia sul fronte di nord-est (che narra la storia delle portatrici in maniera romanzata). A conclusione di questo lavoro tre allievi hanno costruito un breve video riassuntivo che è stato presentato ai compagni in occasione di una conferenza interna. Il catalogo è stato inserito nel portale WomensWork100 Social Media Activity dell’Imperial War Museum per l’attività di WWI Partnership.
Come ultimo passaggio, la classe V A Tecnico del Turismo ha realizzato un documentario in inglese di circa dieci minuti. La preparazione è stata simile a quelle precedenti, ma la sceneggiatura è stata ideata e realizzata interamente degli studenti dopo un a volte vivace, dibattito. Alla fine hanno deciso di simulare una sorta di intervista in cui i pochi maschi della classe hanno fatto delle domande sulla condizione femminile nella Grande Guerra e le ragazze hanno risposto sulla base di quanto appreso6.
2017 “Sparagnimi la vuere/Risparmiami la guerra… Internati, sfollati, deportati, profughi nella Prima Guerra Mondiale”
“Profughi”, “Le parole della profuganza”, “Andare o restare”, “Le vie della fuga”, “Le vie della fuga dal Friuli”, “Ospiti in terra ignota”, “Friulani ospiti in terra ignota” sono i titoli delle parti che compongono l’esposizione che vuole offrire un quadro delle conseguenze che la guerra comportò per la popolazione, non solo friulana.
In quest’occasione abbiamo coinvolto gli studenti delle classi quinte spingendoli a raccogliere, ove possibile, testimonianze della profuganza di ieri e di oggi. Per quanto riguarda il passato, partendo dall’albero genealogico della famiglia, e andando a ritroso, ognuno di loro si è impegnato a scoprire in che modo i propri antenati fossero stati coinvolti nel conflitto. In un caso è stato ritrovato un diario, ancora conservato in casa.
Collegamenti inaspettati
Ci fermiamo al 2017, poiché il tema scelto per il 2018 non è stato concretizzato se non in minima parte. Vogliamo però concludere soffermandoci su alcuni sviluppi inaspettati del nostro lavoro.
In collaborazione con il Comune di Udine, due quinte Tecnico del Turismo in due anni scolastici consecutivi hanno prodotto una mappatura dei siti cittadini coinvolti dagli eventi bellici. È nato così “Due passi per la capitale della guerra. Percorso virtuale per le vie, le piazze, gli edifici e le case di Udine”, mappa interattiva plurilingue7. Successivamente, diversi allievi del Tecnico Turistico hanno svolto delle visite guidate all’interno delle attività collegate a “Storie in corso”, il programma che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine ha promosso in occasione del Centenario8. Gli studenti hanno lavorato assieme a me, che ho fornito le informazioni storiche sui siti, hanno utilizzato l’ipertesto selezionando i siti per il percorso da seguire nell’arco di circa un’ora di camminata secondo una logica della loro importanza, della distanza e della fruibilità.
La corrispondenza e il libro La guerra nelle montagne. Impressioni del fronte italiano di Rudyard Kipling hanno stimolato la realizzazione di un tour attraverso i luoghi che lo scrittore visitò in Friuli nel maggio del 1917. Il lavoro bilingue è indirizzato al turista lento che usa la bicicletta: “CICLOturismo nella guerra”. Le lettere che Kipling scrisse alla moglie e alla figlia hanno fatto da filo conduttore per questa bozza di ciclo-tour nella storia. I testi sono ricavati dalle lettere in inglese e tradotti dagli studenti che poi hanno creato l’ipertesto inserito nel sito della Scuola. Questo percorso didattico, al contrario degli altri, si è sviluppato nell’arco di diversi anni e ha coinvolto una classe dalla terza alla quinta e poi altre due quinte. L’iter in questo caso è stato sicuramente più travagliato e frammentato per i numerosi impegni della prima classe coinvolta.
Note
1 Il Laboratorio di Storia dell’ISIS Stringher di Udine è nato nel 2000 per sperimentare una didattica modulare orientata su percorsi di storia locale e settoriale. Per diversi anni, il Laboratorio (LATEST Laboratorio Testi) è stato un luogo fisico: una vasta aula con biblioteca, computer, televisore. La carenza di spazi l’ha ridotto a un non-luogo che vive dell’impegno dei docenti che ne fanno parte. Il Laboratorio si propone di produrre percorsi didattici che consentano di affrontare i “nodi” principali della storia del ‘900 e della nostra Regione, ha stabilito collegamenti e collaborazioni con istituti, musei, enti italiani, transfrontalieri ed europei.
2 Si veda il link generale dove si trovano tutte le esposizioni, i cataloghi e gli altri progetti realizzati sulla Prima Guerra Mondiale: http://www.stringher.it/pvw/app/UDIP0001/pvw_sito.php?sede_codice=UDIP0001&page=1863668.
3 Chi partecipa al Laboratorio di Storia non necessariamente è insegnante di Storia, nel gruppo di lavoro ci sono insegnanti di lingue (inglese, francese, spagnolo e tedesco), economia, informatica, geografia, alimentazione, matematica che hanno contribuito e contribuiscono alla riuscita del progetto. Hanno fatto e fanno parte Anita Brigo, Peter Conti, Gisella Deliddo, Michele Di Nardo, Antonella Dore, Paola Carboni, Laura Fidenzio, Elisabetta Marioni, Cristiano Meneghel, Katya Moret, Maria Pacelli, Maria Grazia Piovesan, Monica Secco, Elio Varutti.
4 La pubblicazione del catalogo ha coinvolto Gaspari editore.
5 Le Portatrici carniche sono le rappresentanti più note di quel gran numero di donne delle retrovie inquadrate come supporto ai reparti per trasportare tutto quanto potesse servire ai soldati sia per combattere che per sopravvivere.
6 Questo lavoro è stato inserito nella pagina http://www.1914.org/womenswork100/stories/stories-of-women-italian-women-during-the-first-world-war/.
7 http://files.spaggiari.eu/UDIP0001/progetti/DuePassiPer/Home.html.