Memoria 100: il Novecento attraverso le biografie di Giacomo Matteotti e Dante Cruicchi

Memory 100: the Twentieth century through the biographies of Giacomo Matteotti and Dante Cruicchi

In apertura: copertina dei volumi Matteotti 100 nelle scuole e Dante Cruicchi, l’artigiano della pace.

1. Introduzione

Matteotti 100 nelle scuole. I giovani e la lezione civile, morale e politica di un martire per la democrazia è un volume edito nel 2021 che rimanda già dal suo titolo al tema di questo contributo: vale a dire il complesso rapporto tra biografie, storia e memoria. Accanto alla figura di Giacomo Matteotti, una ulteriore biografia in occasione del ricordo di un altro centenario, contribuisce a fornire vigore a tale relazione nel segno della democrazia e della pace: Dante Cruicchi.

Viviamo stagioni ambigue e arcigne, dove a folgoranti promesse di prosperità e superficiale futurismo si accompagnano e sovrappongono prospettive maligne di esclusioni, odi, paure, guerra, in una miscela che sembra sfuggire alla comprensione razionale. Il terreno giusto per qualsiasi avventura1.

Così il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto chiude la prefazione al volume Dante Cruicchi, l’artigiano della pace. Mostra fotografica a 100 anni dalla nascita (1921-2021), edito da Bologna University Press (2022). Cosa rende la figura di Cruicchi così particolare da diventare un modello da seguire per le generazioni più e meno giovani? Dante Cruicchi è, scrive Walter Cardi,

un ragazzo giovanissimo che ha dovuto espatriare in Francia a causa delle sue idee antifasciste, […] un partigiano catturato dai nazisti e deportato nei campi di concentramento del Terzo Reich, […] una persona che per tutta la vita ha cercato di diffondere in tutto il mondo la cultura della pace tra i popoli2.

La figura di Cruicchi ci introduce così alla tematica principale del contributo, vale a dire la memoria di un periodo storico letta attraverso la lente di un suo protagonista attivo e, al contempo, la memoria che a distanza di decenni si conserva e perpetua da generazioni di giovani e giovanissimi che di quel periodo conoscono poco.

È proprio a queste generazioni che si rivolge il volume Matteotti 100, sorto dalla collaborazione tra la Fondazione Giacomo Matteotti, la Fondazione di Studi Storici Filippo Turati Onlus e il Ministero dell’Istruzione3. Il successo nelle scuole della precedente edizione del testo, pubblicata nel 20144, ha spinto verso una nuova edizione aggiornata «con l’intento di offrire ai giovani e ai docenti uno strumento di informazione e di formazione ancora più accurato ed accattivante, aggiornato nei contenuti e nelle fonti»5.

Il desiderio di approfondire l’eredità ideale e civile matteottiana è testimoniato dall’ampia adesione al concorso nazionale “Matteotti per le scuole”, rivolto agli studenti della scuola secondaria di secondo grado e che giunto ormai, nell’anno scolastico 2021/22, alla sua sesta edizione «mira a sensibilizzare gli studenti alla conoscenza e all’approfondimento dei temi legati alla democrazia e alle sue istituzioni»6.

Ciò che è interessante notare è che, nonostante la memoria di Matteotti rischi di perdersi nel tempo, con quelle che Alberto Aghemo definisce sterili convenzioni e ricorrenze, lasciando un «vuoto di profondità storica e di coscienza di sé»7, già negli anni vicini alla scomparsa il suo operato viene proseguito su un altro piano da Dante Cruicchi, il quale ha raccolto quella eredità civile e insieme politica.

2. Biografie

Due figure diverse, con percorsi differenti, ma accomunate da un sentito senso civico, una convinta adesione al modello democratico e uno spiccato sguardo alla dimensione internazionale.

Il primo, Matteotti, che ha fatto della documentata analisi, dei dati fattuali e dell’aperta denuncia al regime fascista i capisaldi della propria azione politica finendo per pagarne il prezzo più alto, la morte. Il secondo, Cruicchi, che ripercorre quella via impegnandosi prima con gli esuli antifascisti in Francia, poi come giornalista politico, infine, entrando nella politica attiva e ricoprendo per un decennio la carica di sindaco di Marzabotto. Tutto ciò senza mai trascurare l’interesse per la dimensione translocale e la volontà di internazionalizzare la memoria della strage di Marzabotto/Monte Sole quale episodio significativo e simbolico degli orrori commessi dal totalitarismo nazi-fascista.

Per mettere a fuoco una biografia, per riuscire a inquadrarla efficacemente, bisogna saper cogliere le linee di tensione tra sfera pubblica e sfera privata; il terreno da indagare è proprio quello dei rapporti che – nel dipanarsi dei percorsi individuali – intercorrono tra affetti familiari, reti amicali e di genere e attività pubblica. In una quotidianità fatta di impegno civico e lavori di cura, politica e sentimenti, idee e passioni, entrano in gioco il peso delle culture familiari, delle tradizioni ereditate, di un radicamento in determinati luoghi (in una parola della continuità che misuriamo nella vita di ciascuno di noi), ma anche l’importanza delle partenze, delle svolte, dello scarto tra le generazioni, verso nuove esperienze e nuove autorappresentazioni sociali8.

È proprio questa tensione tra pubblico e privato che i due volumi già richiamati cercano di mostrare nell’illustrare e proporre le vite esemplari di Matteotti e Cruicchi. Accanto agli uomini politici, ai loro programmi e al loro attivismo, troviamo infatti la dimensione del privato e dei sentimenti, combattuta in decisioni difficili che vedono contrapporsi ideali ed affetti personali. Non è un caso che Maurizio Degl’Innocenti intitoli il proprio contributo “Matteotti, l’uomo e il politico”, intendendo in tal modo mettere in luce quanto le due dimensioni siano intrecciate tra loro a tal punto che non è possibile comprendere l’uno senza l’altro. Già nel giugno del 1916 Matteotti si fa portatore di un chiaro messaggio contro la guerra che, a seguito della chiamata alle armi l’anno successivo, gli procura prima l’allontanamento dal fronte poiché «pervicace violento agitatore, capace di nuocere in ogni occasione agli interessi nazionali e pericoloso», in seguito il congedo illimitato con attestato di «buona condotta e di avere servito con fedeltà ed onore»9. Si può dunque leggere in queste sue esperienze personali, biografiche, l’incipit di quella stessa esperienza politica orientata contro le violenze della guerra nel contesto internazionale e del Fascismo nel più sentito caso italiano. La dimensione locale si fonde con quella globale nella politica matteottiana proprio a partire da quelle che sono le esigenze vissute in prima persona soprattutto nell’area del Polesine: l’analfabetismo, la situazione delle campagne, il cooperativismo sociale. Come ricorda Maurizio Degl’Innocenti in un suo recente studio «la risposta ai bisogni sociali ed economici di una società frammentata […] era una sfida ardua che imponeva al militante una presenza costante sul territorio»10. È proprio di questa presenza assidua, anche se impalpabile nel breve periodo, che testimoniano le immagini ed i documenti posti in integrazione al testo Matteotti 100, evidenziando con estrema chiarezza le differenti relazioni che contribuiscono insieme a formare la figura di Giacomo Matteotti: la famiglia, gli studi, il rapporto con il Socialismo, le sedute politiche, fino al rapporto più conflittuale con il Fascismo, le ripetute denunce e le indagini aperte dopo la sua scomparsa.

Così, nel dialogo tra vita vissuta e biografia postuma, la peculiarità di Matteotti deriva da questo processo continuo di scambi e di relazioni che si sviluppano su piani differenti e in scale spaziali reciprocamente contaminate.

Lo stesso si può dire della figura di Dante Cruicchi e di come essa appare dalla mostra fotografica a lui dedicata in occasione del centenario dalla nascita. Anch’egli erede della sinistra italiana, è costretto all’esilio in Francia con la famiglia per poi tornare in patria nel 1939 ed essere chiamato alle armi sul fronte balcanico. Catturato dalle truppe tedesche dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 come Internato militare italiano, Dante torna in Italia nel 1945 e intraprende un’attiva esperienza politica con la sezione del Pci di Castiglione dei Pepoli. Corrispondente estero per “l’Unità”, Cruicchi mostra una particolare propensione nel mettere in relazione la dimensione locale e quella internazionale come traspare nelle stesse foto che lo ritraggono durante i suoi viaggi.

Senza dubbio significativo è il periodo svolto come sindaco del Comune di Marzabotto tra il 1975 e il 1985, periodo nel quale si intensifica la sua attività in prospettiva translocale nella promozione internazionale per la storia del suo territorio e per la volontà di unire storie simili sotto l’insegna della memoria e della democrazia.

3. Conclusione

Cruicchi e Matteotti, due biografie che si possono definire «global lives»11 nel momento in cui, pur nella loro individualità, sono riuscite nell’intento di lasciare un segno forte del loro passaggio non solo nel contesto locale e nazionale di provenienza, ma nel più ampio scenario globale.

Se Matteotti è diventato il simbolo dell’antifascismo di stato, un esempio di moralità e legalità, come ben emerge dai lavori svolti dalle classi impegnate nel concorso nazionale “Matteotti nelle scuole”, nel quale questi temi ricorrono intrecciandosi tra loro a creare una memoria duratura12, Cruicchi ha dato avvio ad un percorso di pace e di memoria storica che continua in due organismi a cui lui stesso ha fornito un forte impulso: da un lato il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto e dall’altro l’Unione mondiale delle città martiri.

Percorsi non direttamente comunicanti, uniti dal comune sentire civico, che sintetizzano nelle singole biografie un passaggio di eredità tra generazioni continuano senza soluzione di continuità da Matteotti ad oggi. Si tratta di figure dai percorsi spiccatamente internazionali, in grado di stringere relazioni e contatti non solo nel contesto europeo ma anche oltre, dei veri e propri cosmopoliti le cui biografie, di uomini prima ancora che di politici, travalicano la loro patria nel complesso periodo che è stata la prima metà del secolo scorso. Emergono così, chiaramente messe in luce dai volumi più volte oggetto di riferimento in questo contributo, due generazioni esemplari: una che, nel tentativo di contrastarla, vive in prima persona l’ascesa del fascismo in Italia; l’altra che, dapprima vittima passiva di quella ascesa incontrastata, interagisce da protagonista nel momento della transizione di scenario e si fa portavoce della memoria di quel particolare periodo storico.


Note

1 Eloisa Betti, Federico Chiaricati, Tito Menzani (a cura di), Dante Cruicchi, l’artigiano della pace. Mostra fotografica a 100 anni dalla nascita (1921-2021), Bologna, Bologna University Press, 2022, p. 14.

2 Carlo De Maria (a cura di), L’artigiano della pace Dante Cruicchi nel Novecento, Bologna, Clueb, 2013, p. 7.

3 Si veda anche il portale dedicato: https://www.matteotti100nellescuole.org/, ultima consultazione: 6 giugno 2022.

4 Matteotti 90 nelle scuole. I giovani e la lezione civile, morale e politica di un martire per la democrazia, Roma-Firenze, Fondazione Giacomo Matteotti, 2015.

5 Matteotti 100 nelle scuole. I giovani e la lezione civile, morale e politica di un martire per la democrazia, Roma-Firenze, Fondazione Giacomo Matteotti, 2021, p. 8.

6 Ivi, p. 9.

7 Ivi, p. 17.

8 Eloisa Betti, Carlo De Maria (a cura di), Biografie, percorsi e networks nell’Età contemporanea. Un approccio transnazionale tra ricerca, didattica e Public History, Roma, Bradypus, 2018, p. 5.

9 Matteotti 100, cit., p. 23.

10 Maurizio Degl’Innocenti, Giacomo Matteotti e il socialismo riformista, Milano, Franco Angeli, p. 59.

11 Betti, De Maria, Biografie, percorsi e networks nell’Età contemporanea, cit., pp. 17-80.

12 Si vedano ad esempio i progetti illustrati in chiusura del volume Matteotti 100, cit., pp. 133-157.